INAUGURAZIONE EX VOTO

INAUGURATA LA MOSTRA SUGLI EX VOTO.
ASSESSORE REGIONALE PAN: “UNA MOSTRA CHE TOCCA IL CUORE”
SINDACO PIEROBON: “COINVOLTE ANCHE LE SCUOLE”

Inaugurata ieri a Cittadella, nella chiesa del Torresino di via Garibaldi la mostra dedicata all’arte degli ex voto.
Una storia quella di Perasto che rappresenta la forza di una comunità, la forza della tradizione, la forza di come l’uomo davanti alle sciagure possa sempre rinascere e resistere.

Perasto è un centro abitato del Montenegro all’interno delle Bocche di Cattaro. Conta 360 abitanti che ogni anno, il 22 luglio, fanno la spola per riempire di sassi un’isola e ingrandirla.
Mai conquistata dagli Ottomani, Perasto lasciò il segno perché fu l’ultimo territorio a marchiare il nome Serenissima: anche dopo la fine della gloriosa Repubblica Marinara, i vessilli della Repubblica di San Marco, sventolarono qui per altri tre mesi, fino all’arrivo degli austriaci nell’agosto 1797.
Nel periodo veneziano la città ebbe un incredibile sviluppo economico, politico e militare. Quattro cantieri navali, diciotto chiese, di cui sedici cattoliche e due ortodosse.
E secondo un’antica tradizione la chiesa della Madonna dello Scarpello risale al 22 luglio 1452. All’interno della chiesa, sopra affissi al muro ci sono oltre 2000 ex voto; sono icone incise dai marinai per ringraziare la Madonna.

In questa mostra aperta fino al 26 gennaio 2020, con ingresso libero, curata e realizzata da Piero Pazzi, ci sono le riproduzioni che vale la pena vedere. Una mostra unica nel suo genere con le riproduzioni di 33 degli oltre 2000 ex voto del Santuario della Madonna di Perasto.
Al taglio del nastro presente anche il Veneto Real con una delegazione del 1° Reggimento Infanteria Veneto.

Orari: dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30 e sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30.

La mostra, organizzata dall’associazione Love, sosterrà il progetto a sostengo della Città di Venezia, colpita dalla marea eccezionale del 13 novembre scorso. Il progetto è “Duri i Banchi”, un’iniziativa solidale pro famiglie colpite dall’acqua alta. L’operazione ideata sempre da Love Onlus è coordinata sul territorio da Venessia.com

“Questa è una mostra che tocca il cuore di tutto il veneto – ha detto l’assessore regionale Giuseppe Pan presente all’inaugurazione – perché è una mostra che arriva da un Paese che è un simbolo. Lì è stato deposto il vessillo di San Marco. È un luogo sacro. Con la riscoperta di questi ex voto, che provengono dal cuore dei naviganti, da chi attraversava l’Adriatico, riscopriamo un momento di questo attaccamento alla Madonna. Un plauso agli organizzatori e bisognerebbe invitare tutti i veneti in pellegrinaggio fino a lì”.

“Cittadella è sempre stata legata alla tradizione e alla cultura della Serenissima – ha detto il sindaco di Cittadella Luca Pierobonper noi portare qui questa mostra é una cosa molto importante. La nostra intenzione è coinvolgere le scuole, perché questo territorio ha avuto una storia millenaria che qualcuno sta cercando di farci dimenticare”.

“Per noi è un onore ospitare qui questa mostra – ha detto l’assessore alla cultura della città di Cittadella, Francesca Pavanperché ci fornisce un’ occasione per approfondire gli aspetti del nostro passato che noi magari leggiamo nei libri di storia. E’ importante che i ragazzi si rendano conto dell’importanza che questi aspetti rivestono. Sappiamo che le scuole sono già piene di attività ma sarebbe importante che ci sia la possibilità di avere alla mostra la presenza di qualche giovane”.

“La nostra presenza qui – ha detto il Provveditor del Veneto Real, Alessandro Baggioderiva da questa ottima collaborazione che abbiamo con Love. Dal 2002 ci siamo preoccupati di ricostituire un gruppo storico che portasse nelle chiese, nelle piazze le celebrazioni la storia della Serenissima. Tutte quelle date in cui c’è stato qualcosa di importante e che è stato magari dimenticato”. Un gruppo formato da una ventina di persone dove si entra se si è particolarmente appassionati, se ci si sente portati, se si è credenti.
“Abbiamo studiato testi storici, recuperati abiti, uniformi – continua Baggio – abbiamo studiato gli ordini dai testi dal 1785, per imparare a dare gli ordini nelle varie cerimonie. Perasto l’abbiamo riscoperta nel 1997, di fatto per Venezia è stato l’ultimo atto di fedeltà alla Repubblica, dopo tre mesi che Venezia era caduta, Perasto onorava ancora il gonfalone e lo nascondeva nell’altare.
Dodici gonfaloni di Venezia venivano tenuti nascosti. Questi ex voto sono stati fatti dei marinai che si trovavano lungo le rotte della Serenissima, quando superavano alcune difficoltà votavano”.

“Questa mostra – aveva spiegato il curatore – raccoglie ex voto di gente di mare, di passaggio. I testi che trattano gli ex-voto nella civiltà veneta non abbondano di certo questo vuole essere un piccolo contributo alla conoscenza di questo vasto e sconosciuto universo e grazie alla ricchezza artistica delle Bocche di Cattaro, il Montenegro oggi ci sovviene dandoci modo di esporre questa superba collezione di ex-voto d’argento dell’età barocca.
Un insieme peculiare, un unicum in Europa, giacché in nessun altro luogo ci risulta una concentrazione così massiccia di ex-voto d’argento di quest’epoca, fatto che si deve a una circostanza fortuita cioè all’essere scampato ai saccheggi delle armate napoleoniche. Rende ancora più interessante questo insieme la grande abbondanza di opere a soggetto navale. 
È stato possibile realizzare le copie per questa mostra grazie all’interessamento di LOVE onlus. Questo evento, reso possibile anche grazie a Banca Mediolanum, si prefigge di concentrare l’attenzione del pubblico sulla grande ricchezza artistica del Montenegro, crocevia di popoli e culture, uno Stato per la verità ancora non sufficientemente noto nella compagine europea dove per alcuni appare come l’ultimo Stato a essersi reso indipendente da un contesto artificioso, mentre per altri è un esempio da seguire nel cambiamento nel mutevole ritratto della geopolitica europea, in costante e plurisecolare cammino alla ricerca di un equilibrio perfetto”.

(photo Alessandro Dissegna)

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